Vescovi sardi riuniti per ridefinire i confini delle attuali otto diocesi isolane e preparare la Visita “ad limina” da Papa Francesco, (quella che ogni cinque anni tutte le Conferenze Episcopali debbono avere in Vaticano) in calendario dall’8 al 13 aprile del 2024.
Sono trascorsi dieci anni – era maggio 2013 – da quella richiesta, insistente e pressante che Papa Francesco rivolse, nel suo primo incontro, ai vescovi italiani, di procedere con decisione nel programma di accorpamento delle 227 diocesi italiane e, di pari passo, alla riduzione del numero dei vescovi.
In Sardegna le prime sono state Lanusei e Nuoro con monsignor Antonello Mura, dal 2014 vescovo di Lanusei che, dal 2 luglio 2019, il Papa ha nominato vescovo di Nuoro e contestualmente Amministratore apostolico di Lanusei. Nello stesso anno medesima sorte per le diocesi di Ales-Terralba (accorpate nel 1503) e Oristano unite nella persona di monsignor Roberto Carboni, dal 2016 vescovo di Ales-Terralba fino a diventarne Amministratore apostolico nel 2019, quando il Santo Padre lo ha eletto arcivescovo metropolita di Oristano.
Diocesi, quale futuro?
Nel suo ultimo incontro, prima delle festività natalizie, la Conferenza Episcopale Sarda si è riunita a Donigala Fenugheddu per riflettere, approfondire e confrontarsi proprio sulla «configurazione attuale delle diocesi della Sardegna e sulle possibili prospettive future». Nel cammino di questa riforma, anche in Sardegna, non sono mancate difficoltà e pause: di contro il Papa va avanti di suo, prendendo l’iniziativa: non si tratta di accorpamenti veri e propri quanto di unione di diocesi confinanti unite “in persona episcopi”.
Tempio unita a Ozieri?
Le prossime diocesi sarde che potrebbero essere coinvolte sono quelle di Ozieri e Tempio-Ampurias.
Ad Ozieri dal 2015 il vescovo è monsignor Corrado Melis, segretario della Conferenza Episcopale Sarda, mentre a Tempio – dopo le dimissioni di monsignor Sebastiano Sanguinetti – è stato nominato, lo scorso 11 luglio, dom Roberto Fornaciari, già priore del monastero benedettino di Camaldoli. Se le due diocesi venissero accorpate, l’attuale vescovo di Ozieri potrebbe essere destinato a Iglesias dopo che, lo scorso ottobre 2022, Papa Francesco ha accettato la rinuncia alla guida della diocesi di monsignor Giovanni Paolo Zedda, chiamando a reggere la chiesa sulcitana in veste di vescovo pro-tempore il neo eletto cardinale Arrigo Miglio.
Nuovi incarichi
Oltre che di ridefinizione dei confini delle attuali otto diocesi (Cagliari, Iglesias, Oristano/Ales-Terralba, Nuoro-Ogliastra, Alghero-Bosa, Sassari, Ozieri e Tempio-Olbia) e delle prospettive future, la Conferenza Episcopale Sarda ha proceduto anche a rinnovare le deleghe dei Vescovi in riferimento agli Uffici regionali. Catechesi, liturgia e ministeri vanno a Mauro Maria Morfino (Alghero-Bosa), Educazione, scuola, ecumenismo e dialogo interreligioso a Gianfranco Saba (Sassari), Missione, cooperazione tra le Chiese e tutela dei minori a Roberto Carboni (Oristano/Ales-Terralba), Beni culturali ed edilizia di culto a Giuseppe Baturi (Cagliari), Pastorale del lavoro e del turismo ad Antonello Mura (Nuoro-Ogliastra), Clero e vita consacrata a Roberto Fornaciari (Tempio), Pastorale di giovani, famiglia e vocazioni a Corrado Melis (Ozieri) e, infine, Promozione e sostegno economico alla Chiesa cattolica ad Arrigo Miglio, cardinale (Iglesias).
Incarichi anche per i vescovi emeriti: Mosè Marcia (gruppo degli economi), Sebastiano Sanguinetti (apostolato dei laici e uso della lingua sarda nella liturgia), Giovanni Paolo Zedda (pastorale della salute).
Paolo Matta