Una Sardegna “insolita” in mostra a Milano: terra di cammini e isola mèta di pellegrinaggio

foto Giuseppe Ungari

Non dove ma come viaggiare, cambiando marcia. Un turismo sostenibile che rivaluta stili di vita capaci di coniugare fede, cultura, ambiente. È l’istantanea che “Sardegna, terra di cammini tutto l’anno” ha presentato a Milano: due giorni di incontri e confronto con istituzioni, esperti, tour operator e camminatori.

L’evento, organizzato dalla Regione Sarda, ha svelato una profonda identità dell’isola, quella spirituale, e un nuovo trend turistico che premia percorsi religiosi ma anche borghitradizioni culturali, eccellenze enogastronomiche.

Giovanni Chessa, assessore regionale al Turismo, intervenendo alla presentazione dell’evento, ha sottolineato: «Turismo lento e sostenibile, cultura e spiritualità, senso di comunità e accoglienza sono i cardini del progetto attivato nel 2012 dall’Assessorato regionale del Turismo: una proposta articolata in Cammini di Sardegna, Destinazioni di pellegrinaggio e Luoghi francescani».

La politica e le istituzioni danno nuovo impulso a questo progetto di autenticità che oggi coinvolge 255 comuni (due terzi dell’isola), 8 diocesi, 3.200 chilometri per 170 tappe (ognuna con alloggio e convivialità), al 75% situato su terreno sterrato, tra paesaggio e natura. La Sardegna è anche la regione europea con più eventi, oltre 1.400 tra rassegne popolari e sagre, di cui 940 festività religiose, con altri attrattori come lo slow tourism offerto da borghi, chiese campestri, giardini storici.

«I Cammini possono essere catalizzatori di questa progettualità» – spiega Renato Tomasi, responsabile per il turismo culturale e religioso dell’assessorato al Turismo della Regione Sardegna – «Governance con regione in cabina di regia, cammini in condivisione col patrimonio della Chiesa, formazione delle guide in collaborazione con l’Università di Cagliari e la Facoltà Teologica della Sardegna e comunicazione unitaria sulla specificità del prodotto sono gli obiettivi della nostra strategia».

Lo stato dell’arte è in continua trasformazione. A livello di percorsi, ci sono vari itinerari, nuovi oppure strutturati, nati come evoluzione del Cammino di Santiago, la madre di tutti i Cammini. Tra i tanti il Cammino di Sant’Efisio, quello minerario di Santa Barbara, il Cammino 100 Torri che da cinque anni racconta spiagge, borghi e l’intera Sardegna. Percorsi con temi diversi e viabilità sempre dolce (sulla sabbia, sentieri campestri, strade asfaltate a basso impatto)».

I camminatori sono pellegrini (che spesso aprono nuovi percorsi), escursionisti (che alloggiano in b&b in giornata o nel weekend), sportivi (col trailrunning fanno centinaia di chilometri per eventi come Barbagia crossing, tipo Francigena Maraton, e fanno comunità), gruppi (viaggiano con t.o. per aggregarsi e non viaggiare da soli). Che ci si muova a piedi, di corsa, in mountain bike o con la rete ferroviaria, sempre comunque il pubblico che cammina è di qualità, accolto da una ricettività capillare e da una stagione lunga.

«Vogliamo attivare un rapporto: far conoscere i prodotti già pronti e quindi mostrare disponibilità, dando visibilità a un’isola che non è solo spiaggia ma una destinazione per nuove proposte di viaggio tutto l’anno – si appella Tomasi – Vi aspettiamo in Sardegna, a passo lento, fra bellezza, identità e spiritualità».

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