Domenica delle Palme – 28 marzo 2021
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Letture: Is 50, 4-7; Fil 2, 6-11; Mc 14, 1-15,47
Questa domenica è la domenica dei contrasti. Da una parte, c’è il trionfo di Gesù acclamato dalla folla e trattato come un re! E dall’altra parte, c’è questo complotto dei capi del popolo e dei sacerdoti con Giuda, e anche questa folla che insulta il Signore e esige la sua morte. Questa domenica è proprio la domenica dei contrasti. Tra la donna che “ruppe il vaso di alabastro e versò il profumo sul suo capo”, e quelli che si “indignarono” perché, secondo il loro parere, era stato sprecato questo puro nardo di grande valore!
Ma questi contrasti, li troviamo anche tra i discepoli stessi. C’è Pietro che proclama la sua fedeltà all’inizio del racconto: “anche se tutti si scandalizzeranno, io no”, “anche se dovessi morire con te, io non ti rinnegherò”! E poi lo stesso fugge davanti a una serva e proclama: “Non conosco quest’uomo di cui parlate”! Ma Pietro non è l’unico, perché il vangelo aggiunge: “lo stesso dicevano pure gli altri discepoli”. Non siamo di fronte a un incidente, a una eccezione. Nella Passione del Signore, si rivela la verità della nostra natura umana. La menzogna e il tradimento non sono soltanto da parte dei nemici di Gesù, ma anche, purtroppo, da parte dei suoi amici più cari. Ed è questo che ha fatto soffrire di più Gesù!
In un certo senso, la Passione è una scuola di verità per tutti noi. Tutti hanno tradito, tutti lo hanno abbandonato. Tutti hanno perso il coraggio e la fede. Tutti hanno sperimentato, una lunga discesa negli inferi della debolezza e della malvagità umana. Tutti si sono accorti che era impossibile seguire Gesù fino alla Croce. Contro tutte le pretese e la superbia degli uomini, la Passione ha messo in piena luce il lato più sordido e meno glorioso del nostro cuore. Finiti i bei discorsi! Finite le grandi dichiarazioni! Non siamo migliori dei nostri padri che hanno ucciso i profeti e costruito le loro tombe!
Così, la Passione di Gesù mette tutti gli uomini, qual che sia il loro merito, allo stesso livello. Pietro ha tradito, come Giuda, e come gli altri. Quei discepoli che volevano il primo posto, sono fuggiti. E, per stare alla destra e alla sinistra del Signore, non sono Giovanni e Giacomo che sono stati scelti, ma due ladroni! Questi due ladroni che sono stati crocifissi con Lui! I due discepoli desideravano la gloria, ma non avevano mai pensato che il trono del Signore sarebbe stato una Croce!
Questa domenica è la domenica dei contrasti. I contrasti tra ciò che cerchiamo, ciò che desideriamo, ciò che abbiamo sognato, e ciò che il Signore ci propone e ci offre. La Passione diventa così, per ognuno di noi, il criterio di discernimento tra le nostre pretese e la realtà. Chi vuole seguire Gesù non deve pensare a fare carriera e accumulare onori e soldi. Se lo spera, sarà molto deluso. Certo, nel seguire Gesù, c’è una gioia aldilà di ogni gioia, c’è una gloria aldilà di ogni speranza umana. Ma per guadagnarle, si devono prima perderle e affidarsi alle mani di Dio. La nostra vita deve diventare come questo profumo di puro nardo di grande valore che si perde sul capo e sui piedi del Signore. “Chi vuole conservare la propria vita la perderà, ma chi la perderà la guadagnerà, per la vita eterna”, dice il Signore!
Dom Guillaume – cappellano monastero cistercense N.S. di Valserena (Pisa)
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