Solennità Immacolata Concezione (8 dicembre)
Letture: Gn 3, 9-15.20; Ef 1, 3-6, 11-12; Lc 1, 26-38
In questa seconda domenica dell’Avvento, celebriamo la solennità dell’Immacolata Concezione della Vergine Maria. E il vangelo di questo giorno ci ricorda un aspetto essenziale di questa festa: è per accogliere il Cristo Gesù, il Figlio di Dio incarnato, che Maria è stata preservata dalle conseguenze del peccato originale. Maria è, dunque, la prima a sperimentare, nel suo essere, la potenza straordinaria della Redenzione. La Passione e la Risurrezione di Cristo illuminano non solo il presente e il futuro, ma trasformano anche tutto il passato. Maria è testimone di questa grazia di Cristo che sta trasformando il mondo e tutta la storia.
Parlare dell’Immacolata significa, dunque, parlare di Cristo. Anche se la Madre ha concepito il Figlio, come ricorda il vangelo dell’Annunciazione che abbiamo appena ascoltato, è il Figlio che ha salvato la Madre, anche prima della sua nascita umana! E dietro questo mistero dell’Immacolata, c’è tutta la visione cristiana del tempo che ci è presentata. Il tempo che scorre e non torna più è una esperienza tipicamente umana. Per Dio, tutto è presente nell’eterno istante. Per noi, il futuro non può raggiungere e sanare il passato. Per Dio, passato, presente e futuro sono una sola cosa, uno stesso e unico istante.
Per questo, da questa solennità dell’Immacolata, dobbiamo imparare a guardare la realtà in un altro modo. Non c’è mai niente di perso, niente di definitivamente inutile. Come dice l’Apostolo Paolo, “tutto concorre al bene”, “per chi ama Dio”! La solennità dell’Immacolata ci ricorda che Dio può sanare e purificare tutto ciò che è umano, tutto ciò che ha bisogno di essere raddrizzato e purificato. Non c’è mai niente di perso per Dio!
Il messaggio dell’Immacolata è, dunque, non solo un messaggio di speranza e di incoraggiamento, ma soprattutto un appello alla conversione e al ritorno verso Dio che ci aspetta. Oggi ancora, possiamo rinnovare, migliorare, rendere più bello tutto ciò che è successo. La Vergine Maria è il testimone e l’aiuto su questo cammino di purificazione e di conversione. Da soli, non siamo capaci di seguire questa via. Lei l’ha vissuta prima di noi per aiutarci a prendere questa via senza paura, con fiducia e con fede.
Il Signore non ha scelto solo Maria, ma ha anche scelto noi, ognuno di noi, per portare il verbo di Dio in questo mondo. Anche nel nostro cuore, il Signore desidera fare la sua dimora. Anche attraverso la nostra vita, il Signore desidera offrire agli uomini le primizie della gioia e della pace. La venuta di Cristo a Natale non è solo un avvenimento esteriore, ma può diventare anche una vera nascita interiore. Siamo chiamati a diventare il presepio nel quale il Figlio di Dio, il Principe della Pace, il Salvatore del mondo potrà riposare, nelle braccia di Maria, la Sua Madre Santa e Immacolata.
Dom Guillaume trappista, cappellano Monastero Cistercense Valserena (Pisa)
(www.valserena.it)