«Non dimenticatevi oggi che suoni nel nostro cuore quella voce della Chiesa: “tendi la tua mano al povero”, perché sai, il povero è Cristo».
Lo ha detto papa Francesco al termine dell’Angelus, in occasione della quarta Giornata mondiale dei poveri, da lui stesso istituita.
«Tutti abbiamo ricevuto da Dio un “patrimonio” come esseri umani, una ricchezza umana, qualsiasi fosse« – ha spiegato, commentando la odierna parabola dei talenti. «Questi doni bisogna utilizzarli per operare il bene in questa vita, come servizio a Dio e ai fratelli. E oggi la Chiesa ci dice: “utilizza quello che ti ha dato Dio e guarda ai poveri, guarda, ce ne sono tanti, anche nelle nostre città, nel centro delle nostre città, ce ne sono tanti, fa’ del bene». Ha poi proseguito Papa Francesco: «Alcuni dicono, “ma questi preti, questi vescovi, che parlano dei poveri, ma noi vogliamo che ci parlino della vita eterna”. Guarda, fratello e sorella, i poveri sono al centro del Vangelo. È Gesù che ci insegnato a parlare ai poveri. È Gesù che è venuto per i poveri e che continua a dirci: «Sai, il povero sono io». Gesù ci dice questo: «Il povero sono io».