Può partire l’indagine diocesana di beatificazione e canonizzazione di padre Giovanni Puggioni, il gesuita che ha legato il suo nome – nei sessanta anni di servizio nella Compagnia di Gesù – alla Lega Missionaria Studenti e alla “Operazione Africa”.
L’11 dicembre dello scorso anno, l’Associazione che porta il suo nome, “Amici di Padre Giovanni Puggioni”, ne aveva presentato formale richiesta (con l’indicazione del Postulatore della Causa) all’arcivescovo di Cagliari che aveva provveduto ad accettarla e a nominare Baingio Agostino Ruzzu come Postulatore diocesano.
Adesso, a quasi un anno, arriva da Roma arriva adesso l’attesa ufficialità: il Dicastero delle Cause dei Santi ha concesso a monsignor Giuseppe Baturi il «Nulla Osta» per l’inizio dell’Inchiesta diocesana di raccolta delle prove sul Servo di Dio Giovanni Puggioni, sacerdote professo della Compagnia di Gesù (SJ).
Gesuita “carismatico”
Oltre che per l’attività missionaria (iniziata con l’operazione “Mosango” nel 1973 e la guida della Lega Missionaria Studenti), Padre Puggioni è ricordato per l’intensa opera spirituale che ha svolto in tutta la Sardegna per quasi sessant’anni. «Ci ha lasciato un’eredità non facile», scrive il confratello padre Guglielmo Pireddu, «perché coniugava fede e azione, preghiera e impegno, il tutto condito da quella carica di umanità e accoglienza, che oggi tutti gli riconoscono. Certamente è stato un pioniere, uno degli ultimi pionieri in missione».
Verso la gloria degli altari
Dopo essere stato colpito da grave malattia nel 2003, proseguì il suo ministero sino alla morte, il 18 febbraio del 2009 in una struttura sanitaria a Milis. La notizia dell’avvio dell’iter diocesano della Causa di canonizzazione di Padre Puggioni è stata accolta dalla famiglia religiosa dei Padri Gesuiti con grande gioia, perché si unisce alla recente beatificazione di un altro gesuita, padre Giovanni Antonio Solinas (nato nel 1643 a Oliena), morto martire nel 1683 in Paraguay con un confratello sacerdote e 18 laici.