Domenica 33ma Tempo Ordinario – Anno C – 13 novembre 2022
(Letture: Mal 3,19-20a; 2 Ts 3,7-12; Lc 21,5-19)
Odio, persecuzione e calunnia sono le promesse di Gesù ai suoi discepoli! Per noi che sogniamo comunità accoglienti, società tolleranti, dove sarebbe bello vivere, per noi che ci ostiniamo a credere che sia possibile costruire un mondo giusto e fraterno su questa terra, questa affermazione di Gesù è come una pugnalata al cuore! Perché l’amore dovrebbe generare odio? Perché la bontà dovrebbe essere il fondamento della violenza? Perché la verità dovrebbe essere derisa?
Per questo, Gesù stesso l’ha portata, come una ferita, per tutto il tempo del suo ministero. Questo interrogativo silenzioso sembra addirittura esplodere a volte, quando Gesù si indigna con i farisei ipocriti, con quei sepolcri imbiancati che preferiscono i loro piccoli affari allo splendore della Rivelazione. Come noi, Gesù era tormentato dall’incredibile incoscienza dei suoi contemporanei.
Perché tante bugie, tanta sofferenza, tante lacrime? Sì, perché?
Il Vangelo di oggi non risponde alla domanda. Al contrario, sembra che Gesù voglia conficcare il chiodo ancora più in profondità. Viene a distruggere le ultime illusioni che potevamo avere sulla possibilità di cambiare questo mondo, di farlo evolvere! Gesù non annuncia il trionfo dell’amore, il regno della Chiesa, la conversione universale dei cuori. No, al contrario. La visione che ci offre del nostro destino non è entusiasmante! Siamo forse, caduti in un’utopia irrealizzabile?
Eppure, paradossalmente, è per incoraggiare i suoi discepoli, non per spingerli alla disperazione, che Gesù dipinge questo quadro desolante. Ogni situazione, per quanto terribile, per quanto disumana possa essere, è ora abitata da una piccola luce. Lungi dallo spingerci a disperare della vita, delle nostre possibilità di cambiare il corso degli eventi, Gesù ci apre una porta di luce. Quando tutto sembra andare nel peggiore dei modi, c’è sempre una via d’uscita: “Mettetevi in mente che non dovete preoccuparvi della vostra difesa“! Non preoccupatevi, vi aiuterò.
La Buona Novella è che non siamo soli! Anche se siamo davvero di questa terra, anche se apparteniamo pienamente a questo mondo, è pur vero che non tutto dipende solo da noi. Una parte essenziale ci sfugge sempre. Se ci limitassimo a un orizzonte troppo ristretto, la nostra esistenza diventerebbe rapidamente assurda e senza speranza.
Non è un mondo migliore quello che Gesù ci promette, ma uno spirito nuovo!
Perché l’altra buona Novella di questo Vangelo è che non saremo mai soli nell’affrontare queste tempeste. Gesù ci promette il suo Spirito! Chi dovremmo temere? Tutte queste contraddizioni, tutti questi fallimenti, tutte queste morti, è con Lui che le attraverseremo, con Lui saremo vittoriosi. Se senza di Lui la nostra vita va in rovina, con Lui, invece, tutto diventa di nuovo possibile! Come ci ricorda il salmo: “Beato il popolo di cui Tu sei la forza; dei sentieri si aprono nel suo cuore”.
Dom Guillaume – monaco trappista
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