È il santuario mariano che, ancora oggi, fa discutere e divide i credenti a tutte le latitudini. Da una parte scettici, dubbiosi, indifferenti; convinti, entusiasti, persino fanatici dall’altra.
Interessante l’analisi socio-religiosa che del fenomeno ha effettuato Luca Pesenti dell’Università Cattolica di Milano pubblicata nel libro «La mia vita è cambiata a Medjugorje», curato dal giornalista Gerolamo Fazzini per le Edizioni Ares.Se ne ricava un identikit del pellegrino medio che sceglie di recarsi a Medjugorje davvero interessante.
Da un campione di oltre 1.000 questionari (quasi tutti raccolti fra partecipanti a viaggi organizzati nel Nord-Nord Ovest italiano) emerge un pellegrino di buona cultura, istruito, che svolge professioni di livello medio-alto.
Sfatato quindi un primo pregiudizio che vedeva nel piccolo paese dell’Erzegovina folle di donne del tempio, magari attempate e semianalfabete o disoccupati del ceto operaio o artigiano. Una sorta di sottoproletariato, disperato e depresso, ai piedi della Madonna come ultima spiaggia della loro grama esistenza.
Scrive Andrea Tornielli, vaticanista de La Stampa con la consueta lucidità: il pellegrino di Medjugorje «… non è attirato da un cattolicesimo cupo con tentazioni millenariste, né al contrario da un sincretismo religioso post-moderno e nemmeno dal miracolismo con retrogusto vagamente magico. Va in pellegrinaggio, ci ritorna volentieri e afferma che la visita in quel luogo gli ha cambiato la vita».
Interessanti anche le motivazioni che spingono a effettuare il pellegrinaggio laddove la Madonna appare a un gruppo di veggenti dal 1981 : per il 38% la ricerca di un conforto spirituale, per il 23% la richiesta specifica di grazie per sé o per altri, per l’ 11,7 % il ringraziamento per grazie ricevute, fino al 17,7% per una necessità di contatto con il sacro o per il 15% a motivo di un invito. I semplici curiosi sono il 5,6%.
La Chiesa ufficiale mantiene ancora un atteggiamento di vigile prudenza sul fenomeno Medjugorje ma, stando allo studio pubblicato, la stragrande maggioranza, al ritorno dal pellegrinaggio, dichiara che «la sua vita è cambiata».