La sua opera fu citata in Parlamento in occasione della discussione della Legge Merlin con cui, nel 1958, venivano abolite le case chiuse.
Si intitola “Da schiave a libere” il volume di Alessandra De Valle sul pensiero e l’opera di Madre Anna Figus, una delle figure più luminose della vita consacrata in Sardegna nel XX secolo, fondatrice nel 1935 della congregazione delle Pie Suore della Redenzione, a favore delle donne cadute nelle maglie della prostituzione. Circondandole di attenzioni e di bellezza, rendendole consapevoli del proprio valore e della propria dignità, la Figus ha restituito alla società persone valide e autenticamente libere.
Inoltre essa aveva guadagnato la stima delle istituzioni cittadine tanto da ricevere nel 1944, dalla Direzione delle Carceri giudiziarie di Cagliari, l’invito ad assumere la sorveglianza e la cura della sezione femminile.
Partendo da un piano e da interessi totalmente diversi rispetto alle preoccupazioni del legislatore ed avendo come obiettivo la cura della persona prima ancora del contenimento dei danni sociali della devianza, Anna Figus, nota negli ambienti cittadini come Annina inaugurava un metodo educativo straordinariamente all’avanguardia che non trascurava la cura personalizzata e la formazione umana e spirituale.
L’opera sarà illustrata da Tonino Cabizzosu, docente di storia della Chiesa giovedì 14 gennaio alle 17 nell’aula magna della Facoltà Teologica in via Sanjust a Cagliari.
Dopo i saluti di Maria Lucia Baire (presidente MEIC) e di Madre Francesca Diana (presidente regionale Usmi), l’intervento dell’autrice Alessandra De Valle. La serata è stata aperta da una relazione di Francesca Porcella, che ha ripercorso la storia della Fondazione, intervento che si inserisce nell’Anno della Vita consacrata e nelle celebrazioni del Giubileo della Misericordia.