È tornata la grande folla del 1° maggio.
Fin dal mattino presto le strade di Stampace sono state invase da una marea di pellegrini e di devoti.
In mezzo a loro anche i gruppi che per tradizione, nel loro abbigliamento della festa, aprono questa singolare processione votiva: i piedi scalzi dei pescatori di Giorgino e il rosso sgargiante dell’abito di Cagliari.
Alle 9 in punto ecco spuntare dalla via Sant’Efisio il plotone a cavallo della Guardiania che scende in Comune a scortare l’Alternos, Roberto Mura, accolto da fragorosi applausi dalla folla al suo passaggio nella via Azuni, diretto alla chiesa per la Messa delle 11.
Nel frattempo, mentre già i primi gruppi, fra goccius e canto del Rosario, passavano diretti alla via Roma, ecco arrivare, lenti e maestosi, ì buoi che trasporteranno il Carro di gala del Santo.
A mezzogiorno, le campane a distesa annunciano l’uscita del Santo dalla sua piccola chiesa di Stampace. Quando sbuca in via Azuni il carro è sommerso da una pioggia di petali, passa sulla prima arramadura del suo lungo percorso, gli applausi si fanno scroscianti assieme alle prime invocazioni che salgono al cielo-
Inizia la grande Festa di maggio, la numero 367.
Per un Sant’Efisio – questo il suo vero miracolo – che riesce ad essere sempre nuovo.