È stato sepolto nel cimitero di Bonaria accanto a padre Salvatore Murgia e fra Lorenzo da Sardara. Si è ricomposta questa trinità francescana che, negli ultimi anni, all’interno dell’Infermeria del Convento cappuccino al Buoncammino di Cagliari, aveva cementato un’amicizia e un affetto indissolubili.
Fra Igino Boi, di Siurgus Donigala, spentosi alla vigilia dei 102 anni (li avrebbe compiuti il prossimo agosto) non aveva la vulcanica personalità di padre Salvatore né il carisma di fra Lorenzo. Taciturno, schivo all’eccesso, tanto da sembrare un introverso, l’anziano religioso è stato per tanti suoi confratelli – proprio per questa ritrosia nell’apparire, nel sembrare prima che essere – un autentico faro.
Anche la sua passione per la squadra del Cagliari (che in occasione dei suoi 100 anni gli fece dono di una maglia persononalizzata , di cui andava fiero) era vissuta in totale nascondimento e condivisa con pochissimi amici.
Dopo la morte di fra Lorenzo, ma soprattutto di padre Salvatore, al quale lo legava un affetto da padre a figlio, è iniziata anche la sua preparazione all’incontro personale con sorella Morte. Il suo – affermano in coro i confratelli – è stato un transito dolce, sereno, serafico appunto.
Ora riposa nella cappella funeraria del cimitero monumentale della città che già, fra quei secolari cipressi, accolse – seppure provvisoriamente – Nicola da Gesturi e Nazareno da Pula, il primo riporato al Santuario di Sant’Ignazio e in attesa della canonizzazione, il secondo nella chiesa di Is Molas, mèta anch’essa di un ininterrotto pellegrinaggio.