IV domenica Tempo ordinario – Anno C – 30 gennaio 2022
Letture: Ger 1, 4-5.17-19; 1 Cor 12, 31-13, 13; Lc 4, 21-30
“Ti faranno guerra, ma non ti vinceranno, perché io sono con te”! Queste parole, rivolte al profeta Geremìa da parte di Dio, risuonano come un avvertimento non solo per il profeta dell’Antico Testamento, neanche solo per il Signore, ma anche per tutti i cristiani che vogliono seguire Gesù da vicino. C’è sempre un momento, nella vita dei santi, in cui devono affrontare l’incomprensione, l’indurimento dei cuori, la superbia dei potenti. Ma il nemico più feroce e più terribile, che tutti hanno dovuto affrontare e combattere, non è stato il nemico esteriore, ma soprattutto il nemico interiore, la propria superbia, la propria durezza.
Per questo, il vangelo di oggi è per tutti noi molto prezioso, perché ci insegna come vivere questo tipo di situazione e di difficoltà. Difatti, Gesù era il Signore, il Figlio del Dio degli eserciti. Poteva imporre la sua parola, poteva obbligare gli altri a credere in lui. Ma non fa niente di questo genere per imporre la sua volontà. Si lascia condurre fuori della città “fin sul ciglio del monte”, ci dice il vangelo. E questo atteggiamento è già come la profezia della sua passione e della sua morte in croce. Non solo Gesù non giudica nessuno, non condanna nessuno, ma si lascia giudicare e condannare, anche ingiustamente.
Di fronte all’accecamento e all’incomprensione, Gesù non resiste, ma suscita la libertà e la responsabilità di quelli che lo condannano. La parola di Dio non ha bisogno della forza e della violenza per vincere. Solo la menzogna e il male hanno bisogno di costringere e di forzare. La verità e la santità non hanno bisogno di questo. La bontà porta in se stessa la propria forza perché tocca la parte più sensibile, più profonda del cuore. La forza dell’amore è di suscitare l’amore. E la sua debolezza, la sua fragilità diventano la sua vera forza.
Spesso, di fronte alle difficoltà, alle resistenze, la nostra tentazione è di abbandonare questa via del Signore per prendere la via dei potenti di questo mondo. Come i figli di Zebedeo, desideriamo anche noi che il fuoco del cielo ci venga in aiuto per convincere quelli che non vogliono ascoltare. Spesso aspettiamo che il Signore imponga la sua parola con miracoli e prodigi. Anche per noi, come per i primi discepoli, è difficile capire perché Dio non impone il bene sulla terra. Anche per noi, è difficile accettare che il male sembri vincere così spesso nel nostro mondo.
Ma basta leggere di nuovo il vangelo che abbiamo appena ascoltato per capire che le vie di Dio non sono le nostre. Il miracolo dell’amore sta cambiando il mondo, anche se non ce ne accorgiamo sempre. Da quando Cristo è venuto in questo mondo, l’attenzione ai più piccoli, il desiderio della pace, l’amore dei fratelli, la dignità di ogni persona umana e tanti altri valori sono diventati, pian piano, il tesoro di tutta l’umanità. Certo, ci sono ancora tanti uomini che non vogliono accettare questi valori cristiani. Ma dobbiamo riconoscerlo, tanti, che non sono cristiani, vivono questi valori morali e spirituali. Giovanni Paolo II, Madre Teresa, come Martin Luther King sono diventati il tesoro comune di tutta l’umanità. Attraverso la loro santità, e di tanti altri, il vangelo dell’amore sta veramente trasformando il mondo!
Dom Guillaume – cappellano Monastero Trappista N.S. di Valserena
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