28 marzo 1981: il Cagliari gioca in trasferta nella Capitale per una sfida di campionato contro la Roma.
«La migliore occasione», dice monsignor Piergiuliano Tiddia, arcivescovo emerito di Oristano, all’epoca vescovo ausiliare di Cagliari, «per organizzare un’udienza in Vaticano dal Papa, oggi San Giovanni Paolo II».
Risale a quel giorno la foto che ritrae Gigi Riva, all’epoca dirigente dei rossoblù, e il Papa polacco, uniti in una stretta di mano.
«La vostra visita mi fa tornare giovane tra i giovani, perché evoca in me ricordi lontani nel tempo, ma sempre cari, quando anch’io ho avuto occasione di fare, come tanti nell’età giovanile, qualche partita di calcio» disse il Pontefice in quella occasione, invitando tutti i giocatori, i dirigenti e lo staff tecnico a distinguersi «per lealtà ed onestà, dominio del proprio fisico e dei propri riflessi».
Intervenendo ai microfoni della Radio Vaticana per rendere omaggio all’ex campione azzurro, queste le parole del giornalista sportivo Riccardo Cucchi: «È il ricordo di un calcio che non c’è più, il ricordo di un modo di vivere lo sport che era vero fenomeno popolare e del quale Gigi Riva era l’espressione perfetta. Non soltanto da un punto di vista tecnico, ma anche da un punto di vista umano».