Piazza Palazzo, per una sera, Cattedrale a cielo aperto. Papa Francesco invia a Cagliari il Nunzio apostolico in Italia, lo svizzero Emil Paul Tscherrig, a presiedere il solenne rito della imposizione del Pallio a monsignor Giuseppe Baturi. Sacerdoti, religiosi e una folta rappresentanza di laici si sono ritrovati per il primo, vero abbraccio della Chiesa cagliaritana al suo arcivescovo, dopo sei mesi di chiusura forzata per via della pandemia.
Un tempo rito quasi privato che si celebrava all’interno delle mura vaticane, oggi – con una riforma del Pontefice – “festa” delle chiese locali che sono sede metropolite: in Sardegna tre, Cagliari, Oristano e Sassari. Solamente ai tre arcivescovi è dato di indossare questo segno identitario e distintivo della loro missione pastorale.
Il “pallio” è una sottile striscia di lana bianca d’agnello con delle croci nere: è simbolo del Cristo, buon Pastore, che reca sulle spalle la pecorella smarrita, a rappresentare tutto il gregge che gli è stato affidato. Segno di autorità ma anche, e soprattutto, di servizio, come monsignor Tscherrig ha ricordato nella sua omelia.
A concelebrare con il Nunzio Apostolico in Italia anche l’arcivescovo di Sassari, Gian Franco Saba, il vescovo di Ozieri Corrado Melis, quello di Bosa Mauro Morfino, di Iglesias Giovanni Paolo Zedda e l’emerito di Nuoro, Mosè Marcia.
E proprio la presenza di tutti i vescovi del nord dell’Isola, a eccezione del vescovo di Nuoro e Lanusei, Antonello Mura e del “dimissionario” Sanguinetti, attorno a monsignor Tscherrig, potrebbe essere stata occasione propizia per un aggiornamento sulla situazione della Chiesa sarda, alla luce anche – dopo gli accorpamenti delle diocesi di Ales-Terralba con Oristano e di Lanusei-Ogliastra con Nuoro – del futuro della diocesi di Olbia-Tempio.
Una delle ipotesi che è più volte rimbalzata è quella che a succedere a mons. Sanguinetti possa essere l’attuale vescovo di Ozieri, Corrado Melis, che sarebbe il naturale apristrada all’accorpamento fra la sua diocesi e quella gallurese. Ma non si esclude neanche che – dato il mosaico culturale, socio-economico e religioso di quelle regioni storiche del nord dell’Isola – la situazione resti così com’è e si proceda con la nomina del nuovo vescovo di Tempio. A questo proposito, fra le tante indiscrezioni circolate anche in Piazza Palazzo in occasione della imposizione del Pallio all’arcivescovo di Cagliari, uno dei nomi più accreditati sarebbe quello del Vicario generale della diocesi di Sassari, Antonio Tamponi. Nomina che sarebbe data per imminente.