Dal 5 maggio scorso, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha ufficialmente dichiarato che il Covid-19 non costituisce più un’emergenza sanitaria pubblica di interesse internazionale.
La Chiesa Italiana, accogliendo questa disposizione, ha quindi comunicato che tutte le attività ecclesiali (liturgie eucaristiche, processioni, riti tradizionali, ma anche incontri di catechesi) possono tornare a essere vissute nelle modalità consuete precedenti l’emergenza sanitaria.
L’aspetto più visibile e immediato sarà il ritorno, in piena presenza, senza più obbligo di mascherina e distanziamento sociale, a tutte le celebrazioni (matrimoni e funerali in primis) e la possibilità di reintrodurre lo scambio della pace.
Resta salva la possibilità, per i Vescovi diocesani, di disporre o suggerire alcune norme prudenziali come l’igienizzazione delle mani prima della distribuzione della Comunione o l’uso della mascherina in occasione della visita ai malati fragili, anziani o immunodepressi.