«Vorrei anche dirvi una cosa molto personale. Io amo molto san Giuseppe, perché è un uomo forte e silenzioso. Sul mio tavolo ho un’immagine di san Giuseppe che dorme. E mentre dorme si prende cura della Chiesa! Sì! Può farlo, lo sappiamo. E quando ho un problema, una difficoltà, io scrivo un foglietto e lo metto sotto san Giuseppe, perché lo sogni! Questo gesto significa: prega per questo problema!».
Con queste parole, il pomeriggio del 16 gennaio 2015, Francesco, di fronte alle famiglie riunite nel «Mall of Asia Arena» di Manila, ha parlato della sua devozione a san Giuseppe.
E di quella statua del santo dormiente che si trova in un cassettone a fianco della piccola scrivania, nel suo studio della Casa Santa Marta, dove Papa Bergoglio ha deciso di abitare dopo la sua elezione.
Prima ancora che Francesco ne parlasse pubblicamente, la sua devozione a san Giuseppe e la sua abitudine di affidargli, sotto forma di biglietti, problemi, intenzioni, richieste di grazie, era già conosciuta.
Un vescovo latinoamericano, che aveva fatto visita al Papa, aveva fotografato la statua di san Giuseppe dormiente nello studio di Francesco. Questa devozione accompagna da molto tempo il Papa. Una vecchia statuina di san Giuseppe dormiente Bergoglio ce l’aveva anche nella stanza occupata per diciotto anni al Collegio Maximo di San Miguel, dov’è stato rettore e dove ha abitato anche da provinciale dei gesuiti.
Non è facile reperire la statua di san Giuseppe dormiente, un culto sviluppato specialmente nelle Filippine. Ora è disponibile anche in Italia, nel negozio «Betlemme» di Roma (via della Giustiniana 249 a Prima Porta) e può essere ordinata anche telefonicamente.
Misura 33 centimetri, stata realizzata da un artista napoletano, è dipinta a mano e il ricavato della vendita, per volontà della titolare del negozio, Margherita Caruso Coletta, servirà a finanziare un orfanotrofio in Burkina Faso promosso dall’associazione «Giuseppe e Margherita Coletta».
(archivio Papaboys 3.0)