Un Vangelo in miniatura è il racconto di Matteo che presenta Gesù sottoposto a quelle tentazioni che dovrà affrontare nell’intera sua vita. Gesù non userà per sé i suoi poteri straordinari: moltiplicherà per le folle il pane e cambierà per gli sposi l’acqua in vino, ma non lo farà per sfamare o dissetare se stesso; non ricercherà la sua gloria e non accetterà di farsi proclamare re dal popolo che lo cerca. Anche ognuno di noi è chiamato a confermare ogni giorno le proprie scelte positive. Le tentazioni di Gesù sono infatti le nostre stesse tentazioni: quella dell’avere di più, di cercare la nostra gloria, di aspirare al proprio potere.
Gesù: il nuovo Adamo.
Gesù ha voluto fare una vera esperienza di silenzio, di lotta spirituale, lasciandosi tentare come capita a tutti noi. È Paolo ad avere la bellissima intuizione di vedere Gesù come il nuovo Adamo. Creatura di Dio, Adamo si ribella, e introduce il primo peccato nel mondo. Ma Adamo è nostro fratello. La sua storia è la nostra storia, un susseguirsi di infedeltà e di pentimento. Anche con noi il male assume, oggi sempre più, le caratteristiche del fascino, come è stato con i nostri progenitori. È questo il ruolo del demonio: «La donna vide che l’albero era buono a mangiare, gradevole agli occhi e desiderabile…» (Gn 3,6). Anche a noi il peccato si presenta affascinante e dobbiamo capire dove ci conducono le nostre scelte. Anche Davide è stato coinvolto nella esperienza di Adamo. Di lui abbiamo letto il Salmo 50. Di fronte ai propri peccati Davide si pente e chiede perdono. Nella nostra vita anche noi riproduciamo in qualche modo l’esperienza di Adamo e quella di Davide, e siamo chiamati a riconoscere il nostro peccato.
La nostra Quaresima.
Come vivere allora questa Quaresima? Dovremmo anzitutto trovare un po’ di tempo per fare deserto. Ed è un impegno sempre più difficile nella nostra società dalle radio e televisioni sempre accese, dal cellulare a portata di mano. Eppure in questo tempo di Quaresima bisogna ritagliarsi un po’ di spazio per pregare in modo diverso e creare le condizioni per confermare le proprie scelte. Dobbiamo poi imparare a dominare il nostro corpo con qualche forma di rinuncia adeguata alla nostra persona. Sarà utile leggere un libro adatto, che ci arricchisca nella nostra vita spirituale. E infine condividere questo impegno con la nostra comunità, e ritrovarci ogni domenica. Senza stan-carsi troppo in fretta: ci vengono dati 40 giorni, un tempo abbastanza lungo per avere il tempo di fare qualcosa di bello e di importante, in vista della Pasqua.