Ancora una periferia esistenziale prima di chiudere il Giubileo della Misericordia.
Visita a sorpresa di Papa Francesco – che non smette mai di stupire – a sette famiglie, formate da giovani ex sacerdoti, a Ponte di Nona, quartiere all’estrema periferia di Roma est.
La Sala stampa vaticana definisce questa uscita dalle mura vaticane del Papa «un segno di vicinanza e di affetto a questi ragazzi che hanno compiuto una scelta spesso non condivisa dai loro confratelli sacerdoti e familiari».
Si tratta di quatto ex parroci della diocesi di Roma, un siciliano, uno dell’America Latina e un altro spagnolo.
Dopo diversi anni dedicati al ministero sacerdotale svolto nelle parrocchie – scrive sempre la Sala stampa – «è accaduto che la solitudine, l’incomprensione, la stanchezza per il grande impegno di responsabilità pastorale hanno messo in crisi la scelta iniziale del sacerdozio. Sono quindi subentrati mesi e anni di incertezza e dubbi che hanno portato spesso a ritenere di avere compiuto, con il sacerdozio, la scelta sbagliata. Da qui, la decisione di lasciare il presbiterato e formare una famiglia».
Un incontro che ha chiuso i «Venerdì della Misericordia» che il Papa ha voluto ogni mese durante tutto l’Anno giubilare.
Prosegue il racconto della Sala Stampa vaticana: «I bambini si sono raccolti intorno al Pontefice per abbracciarlo, mentre i genitori non hanno trattenuto la commozione».
Una visita particolarmente «da tutti i presenti che hanno sentito non il giudizio del Papa sulla loro scelta, ma la sua vicinanza e l’affetto della sua presenza».
Papa Francesco «ha ascoltato le loro storie e ha seguito con attenzione le considerazioni che venivano fatte circa gli sviluppi dei procedimenti giuridici dei singoli casi. La sua parola paterna ha rassicurato tutti sulla sua amicizia e sulla certezza del suo interessamento personale».
In questo modo, conclude la nota ufficiale della Sala Stampa «ancora una volta, Francesco ha inteso dare un segno di misericordia a chi vive una situazione di disagio spirituale e materiale, evidenziando l’esigenza che nessuno si senta privato dell’amore e della solidarietà dei pastori».
Andrea Vallini, uno degli ex parroci incontrati da Papa Francesco, si dice ancora sorpreso. «Papa Francesco – ha dichiarato – non è un semplice vescovo. La prima sensazione è stata di qualcosa di puramente evangelico. In genere dovrebbero essere i peccatori ad andare incontro al Signore invece oggi è stato il contrario. Ho assaporato un gusto di Vangelo molto bello e puro. Il Papa ha una capacità di rapportarsi veramente coinvolgente».
«Spero che sull’esempio del Papa – ha sottolineato Andrea – possiamo continuare ad essere una risorsa per la Chiesa. Sarebbe bello che si superassero degli steccati. D’ altra parte oltre ad avere il carattere sacerdotale, che non si cancella, siamo battezzati. Sarebbe bello continuare a fare del bene, come mi sono sforzato di fare in un’altra veste».