Il primo impatto con la Sardegna l’ha vissuto al porto di Cagliari, appena sbarcato dalla motonave.
Centinaia di migranti che, davanti al’Ufficio della Dogana, chiedevano di poter raggiungere la Penisola, altri che accettavano una destinazione in città o nelle altre province della Sardegna.
Don Antonio Sciortino, direttore di Famiglia Cristiana, chiamato dall’Ucsi (Unione dei giornalisti cattolici) a parlare di famiglia, tema scelto da Papa Francesco per la Giornata mondiale delle Comunicazioni sociali, affronta il tema dello sbarco dei migranti con la schiettezza e la lucidità già conosciute nel suo libro “Anche noi fummo stranieri“.
«Le Regioni del sud Italia – Sardegna inclusa – si sono mostrate molto più aperte all’accoglienza di quelle del nord che avrebbero avuto condizioni di vantaggio per farlo. Lampedusa è la frontiera dell’Italia ma anche l’estremo confine dell’Europa. Quello dell’immigrazione è un problema che va affrontato insieme. Certo, non nascondiamocelo, è una grossa scomodità ma se affrontato con umanità e civiltà, può diventare anche un’enorme risorsa».
Sono stati venti milioni gli italiani (e tra loro un milione di sardi) che hanno lasciato il paese in cerca di fortuna. «Non è pensabile affrontare e cercare di risolvere questo enorme problema con una spartizione matematica di quote» – dice Sciortino. «Perché il limite non deve essere solo quello ambientale ma corre il rischio di diventare mentale: noi questi non li vogliamo».
Altro tema caldo quella della famiglia, con l’Italia paese ad avere il tasso di natalità più basso al mondo, destinandosi – fra l’indifferenza della politica – a un suicidio demografico ma soprattutto a non avere un futuro. Don Sciortino, a questo proposito, cita De Gasperi: «La differenza fra statisti e politici è che i primi guardano alle generazioni, i secondi solo alle elezioni».
«Perché il Papa ha scelto allora questo tema per la Giornata mondiale delle comunicazioni e per il recente Sinodo? Ma perché», prosegue il direttore di Famiglia Cristiana «è più intelligente di tanti politici o politicanti che ci sono in giro e perché ha capito che solo un’attenzione straordinaria alla famiglia può garantire a questo paese ancora un futuro. La famiglia ha tanti problemi, ma non è il problema dell’Italia».
Paolo Matta