Cremazione Sì, disperdere le ceneri No: perché la Chiesa vieta questa scelta?

Il mese di novembre è tradizionalmente legato alla commemorazione dei defunti: di rito il pellegrinaggio ai camposanti, l’ornamento delle tombe dei propri cari, un ricordo particolare. Una tendenza sempre più diffusa è quella della sepoltura attraverso la cremazione del cadavere. Una scelta approvata anche dalla Chiesa cattolica che, al contrario, vieta la dispersione delle ceneri in ogni sua forma. Ha fatto quindi discutere la decisione del Comune di Cagliari di creare uno spazio a questo scopo dedicato nel Cimitero monumentale di Bonaria.

Il “Giardino dei ricordi” è una piccola oasi di 150 metri quadri nel cuore del Cimitero monumentale di Bonaria a Cagliari. Al centro una grande vasca, colma di pietre di pietre di porfido, continuamente irrorate d’acqua, che accoglieranno le ceneri di quei cittadini che hanno lasciato precisa disposizione riguardo alla loro sepoltura.

«Sempre più numerose ci arrivano le richieste di cremazione e di dispersione delle ceneri», afferma l’assessore comunale Danilo Fadda. Scelta che alleggerisce e non poco l’annoso problema del reperimento di nuove aree da destinare alla costruzione di nuovi loculi. «Siamo un’amministrazione laica», aggiunge Fadda «e assolutamente rispettosa del luogo sacro delle sepolture ma allo stesso tempo abbiamo dovuto istituire un Registro delle cremazioni per dare risposta a una domanda sempre crescente».

Tutta la zona è chiusa da un filare di piccoli cipressi che «garantiranno la massima serenità e intimità» ma si sta studiano anche la possibilità di personalizzare questo luogo con delle targhe con il nome dei defunti a loro futura memoria.

Una scelta che ha creato perplessità e suscitato commenti all’interno della chiesa cagliaritana. Ci si chiede: perché la cremazione sì e no invece alla dispersione delle ceneri?

La risposta è contenuta nell’istruzione Ad resurgendum cum Cristo nella quale la Congregazione per la Dottrina della Fede ribadisce che non è permessa la dispersione delle ceneri  dei defunti «nell’aria, in terra, in acqua o in altro modo» né la conversione in oggetti preziosi.

Il documento (il primo emanato nel pontificato di Papa Francesco) ricorda come, fin dagli anni ’60, la Chiesa cattolica permetteva la cremazione del cadavere perché «non tocca l’anima e non impedisce all’Onnipotenza divina di risuscitare il corpo». Ecco perché si esorta a custodire le ceneri del defunto in un luogo sacro, nel Cimitero, in una chiesa o in un’area appositamente dedicata.

Ma non disperse. Perché – questo il pronunciamento ad esempio dei vescovi italiani – «non si corra il rischio di attenuare nei fedeli l’attesa della resurrezione dei corpi, temendo invece che la dispersione delle ceneri affievolisca anche la memoria dei defunti».

 

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