A Ozieri per consacrare il nuovo vescovo Corrado, “atteso con impazienza da tre anni” come ha confessato il sindaco Ladu, ma soprattutto per riportare in Sardegna la parola di Papa Francesco, a due anni esatti dalla sua storica visita nell’Isola.
Monsignor Angelo Becciu, che da questa “chiesa di periferia” (la più piccola fra le diocesi sarde, 30 parrocchie e una quarantina di sacerdoti) è partito per diventare Sostituto della Segreteria di Stato Vaticana, ha presieduto un rito che ha riportato la memoria a quell’indimenticabile giornata settembrina.
«Essere vescovo», ha detto nell’omelia a don Corrado Melis, prima dell’unzione crismale e della consegna dell’anello e del pastorale «non è uno status symbol né una chiamata al potere. Il vescovo sta dalla parte degli ultimi e degli scartati: come sarebbe bello che nessuno ti sentisse estraneo».
Sono quindi echeggiati appelli e richiami che, più volte e in diverse circostanze, Papa Francesco ha rivolto alla Chiesa tutta davanti all’esodo dei migranti in fuga dalle guerre e dalla disperazione.
«Sono certo che nella tua nuova mansione – ha detto Becciu – ti farai scrupolo di dare pronta risposta all’appello del Santo Padre perché condivisione, ospitalità e accoglienza sono valori fondanti della nostra Sardegna assieme alla fede e alla fierezza».
Come non poteva mancare, a completare questo identikit del vescovo, alla vigilia del Giubileo indetto da Bergoglio, un accenno alla tenerezza di Dio. «Uno sguardo di misericordia: questo si aspetta da te la Chiesa di Ozieri», ha aggiunto il vescovo consacrante. «Sii tutto questo, ma non solo. Sguardi e sorrisi non bastano: sei chiamato a portare il Vangelo in ogni dove, annuncio di una Persona viva, lieto messaggio che si è fatto Uomo in Gesù che ti ha scelto nonostante limiti e fragilità umane».
La consacrazione di don Corrado Melis, 52 anni, sacerdote dal 1988 nella diocesi di Ales-Terralba, si è svolta nella piazza Garibaldi di Ozieri trasformata per l’occasione in cattedrale a cielo aperto.
Accanto a monsignor Becciu i due vescovi co-consacranti, Sebastiano Sanguinetti, predecessore di don Corrado alla guida della diocesi di Ozieri, e Giovanni Dettori, vescovo di Ales-Terralba, diocesi che ha espresso il nuovo pastore della chiesa ozierese. Con loro anche quasi tutti i vescovi della Sardegna e numerosi sacerdoti provenienti dalle realtà nelle quali ha operato il novello vescovo. Molte anche le autorità civili, dal presidente del Consiglio regionale, Gianfranco Ganau, ai sindaci del territorio.