Sardegna maglia nera per denatalità a livello nazionale.
Siamo la regione italiana in cui nascono, anno dopo anno, sempre meno bambini a fronte di un crescente incremento di centenari.
Il destino dell’isola sembrerebbe, a meno di (al momento impensate e impensabili) clamorose inversioni di tendenza quello di una terra sempre più abitata da anziani e vecchi.
Anche in occasione dell’ultimo appuntamento elettorale si sono versati fiumi di inchiostro sul ripopolamento della Sardegna, a cominciare dalle sue zone interne dove, alla denatalità si assomma il fenomeno della fuga verso le città (Cagliari, Olbia e Sassari) quando non verso la penisola o qualche nazione europea.
Questo scenario, già complesso e inquietante di suo, si aggrava a motivo di un dato sconfortante e stridente per la contraddizione che reca in sé.
A rivelarlo è un’interessante inchiesta di Ilenia Mura pubblicata sul blog Sardinia Post dal titolo: “In Sardegna oltre 700 aborti nel 2023”.
«Mancano i dati della Asl di Sassari, quelli di Nuoro e del Medio Campidano, riferiti ai tre reparti di Ostetricia e ginecologia in cui probabilmente le interruzioni volontarie di gravidanza, effettuate l’anno scorso, farebbero lievitare il numero dei bambini che non sono venuti al mondo in Sardegna. Alcuni primari non hanno comunicato le Ivg effettuate nell’arco di dodici mesi. I bambini mai nati nel 2023 negli altri ospedali della Sardegna? Sono stati più di 700.
Il numero più alto in Gallura (250), il più basso nel reparto del Cto di Iglesias (48). Al Santissima Trinità di Cagliari si arriva a 233, segue quello dell’Azienda ospedaliera Aou (107). L’Arnas Brotzu, ancora nel capoluogo, si ferma a 70. Facendo la somma: 410 bambini mai nati nel sud Sardegna.
Se si pensa che il numero dei bambini nati nel 2023 in Gallura è di 779 e che quasi 1000 è quello du coloro che non hanno mai visto la luce in tutta l’Isola, è intuitivo capire cosa significhi crescita zero.
La legge attribuisce ai Consultori familiari un ruolo centrale di riferimento nella gestione del percorso verso l’IVG Interruzione Volontaria di Gravidanza). Dove non arrivano i consultori, ammesso che siano ancora un punto di riferimento per le donne, ci sono appunto i Centri di aiuto alla vita supportati esclusivamente da un esercito di volontari.
In Sardegna se ne contano almeno sei: due a Cagliari, uno a Villasor, uno a Nuoro, Tempio Pausania, Carbonia.