Natale 2023: “Strage degli innocenti” a Gaza nell’indifferenza mondiale

A Betlemme non ci sono pellegrini. Tutto è chiuso, deserto, niente albero, niente luci. Un’atmosfera di “lutto” per la guerra fra Israele e Hamas, iniziata quel drammatico 7 ottobre, con la lunga scia di morti e feriti.
Nella solo striscia di Gaza, la conta delle vittime sta raggiungendo – nell’indifferenza planetaria – quota 20.000 morti.
Sette su dieci sarebbero donne e minori.
Una moderna, drammaticamente contemporanea “strage degli innocenti” come quella riportata dall’evangelista Matteo all’inizio del suo racconto:
«Un grido è stato udito in Rama,
un pianto e un lamento grande:
Rachele piange i suoi figli e non vuole essere consolata,
perché non sono più».

Casa del pane
«E tu Betlemme di Giuda, così piccola fra i capoluoghi di Giuda,
da te nascerà un capo che sarà il pastore di Israele
».
Così il profeta Michea, nella sua profezia ripresa dai sapienti orientali – raffigurati dalla tradizione popolare nei tre Re magi – che fece atterrire Erode il Grande.
Betlemme si traduce “casa del pane”.
La gran parte dei cristiani vive nel e del settore del turismo, grazie all’artigianato del legno d’ulivo, ma l’assenza di pellegrinaggi li condanna a una povertà ancora maggiore.
Aprendo il tempo di Avvento, padre Francesco Patton, custode di Terra Santa, entrando nella città nativa di Gesù, ha detto: «Tutti sono venuti in Chiesa a pregare e a pregare per la pace. La gente ha bisogno di pregare, ha bisogno della pace, tutti vogliono che sia realizzata questa pace».
Tutti? Davvero?
Buon Natale !

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