In Marina non si sono ancora spente le luci per la festa in onore di suor Giuseppina Nicoli, la mamma dei “piccioccus de crobi” alloggiati nei sottani dell’angiporto, che da Roma arriva una notizia che le Figlie della Carità attendevano da tempo. La Commissione storica vaticana ha infatti approvato la “Positio super virtutibus” riguardante la causa di beatificazione di suor Teresa Tambelli, la religiosa che raccolse l’eredità di suor Nicoli ricoprendo per 40 anni, dal 1924 al 1964, la carica di superiora dell’Asilo della Marina di Cagliari. È il primo passo, decisivo, verso la beatificazione della seconda mamma di quelli che, affettuosamente, chiamava i suoi “marianelli”.
Cosa è la “Positio”
La Congregazione delle Cause dei Santi ha valutato positivamente il voluminoso documento di quasi 500 pagine, raccolto e presentato da fra’ Szczepan T. Praskievicz dell’Ordine dei Carmelitani Scalzi, relatore ufficiale della Causa di canonizzazione di suor Tambelli. Documento aperto da una breve biografia della religiosa, già Serva di Dio, che evidenzia «la rilevanza e importanza dell’esempio della suora vincenziana nel suo tempo e per la società d’oggi».
I testimoni di santità
Nella seconda parte della “positio” vengono delineate tutte le virtù della religiosa e la sua fama di santità, sia in vita che dopo la morte, avvenuta a Cagliari il 23 febbraio del 1964. Imponente la sezione, chiamata “Summarium testium”, cioè la deposizione resa da oltre 60 testimoni davanti al Tribunale diocesano. Una sua consorella, suor Concetta Musini, affermò: «Aveva tutte le virtù trasmesse dal fondatore san Vincenzo, su tutte quelle dell’umiltà e della carità, ma moltiplicate all’infinito». A queste si debbono aggiungere, precisa suor Cecilia Amat, centenaria, tuttora vivente, «quelle della povertà e della semplicità».
I poveri al centro
Oltre i documenti scritti «che certificano iniziative, riconoscimenti, giudizi, discorsi, riguardanti suor Tambelli, nella “Positio” approvata a Roma anche la relazione della Commissione storica diocesana. Ne emerge la figura di una donna che, «per aiutare gli altri non badava a sacrifici, e tutti lo sapevano e ne approfittavano: la sua disponibilità», questa la testimonianza di un’altra sua consorella «era totale e universale, non solo riguardo a sé, ma anche per la stessa Casa».
Presto Beata
«È un risultato importante» – dice padre Giuseppe Guerra, Postulatore della Causa – «ma è solo la prima tappa di un cammino che tutti speriamo si chiuda positivamente». Il prossimo gradino da superare sarà quello della Commissione dei teologi che passerà al vaglio, per la seconda volta, vita e opera, religiosità e pratica delle virtù cardinali e teologali di suor Teresa. Solo allora la Causa di beatificazione potrà andare avanti e la Consulta plenaria, formata da vescovi e cardinali, chiederà al Papa di dichiarare Venerabile la “Serva di Dio”. Per la beatificazione necessario, per intercessione di suor Tambelli, un miracolo, un fatto straordinario, razionalmente inspiegabile.
“Madre Teresa” di Cagliari
Anche Cagliari potrà quindi vantare la “sua” Madre Teresa. Non quella diventata santa negli slums di Calcutta, oggi già santa, ma una minuta suora vincenziana che, per oltre mezzo secolo, ha calcato le polverose strade della Marina, andando a bussare nei sottani, malsani e puzzolenti, per soccorrere e consolare i poveri di Cagliari del primo e secondo dopoguerra. Oggi sepolta in quell’Asilo di via Baylle, assieme alla sua “suor servente”, la Beata Giuseppina Nicoli, ha trasformato quella minuscola Cappellina in un Santuario cittadino della Carità.
Paolo Matta