Nella piccola Cappella dell’Asilo della Marina, in prima fila, ci sono loro, fieri custodi della memoria de is piccioccus de crobi amati come figli da suor Giuseppina Nicoli, prima, e da suor Teresa Tambelli, poi, che per loro inventò la definizione di marianelli, i “monelli” di Maria.
Chiesa in miniatura, quella nel cuore della Marina, che custodisce le reliquie della Beata Nicoli e, di recente, anche quelle della sua consorella che dai lei ricevette il testimone in questa staffetta dell’amore tutta giocata per le strade della Cagliari più povera e abbandonata, fra quelle periferie esistenziali di cui parla Papa Francesco, e poco importa che ci si trovi in pieno centro storico, fra le macerie della guerra e quelle – ben più drammatiche – della disperazione, del rifiuto, dell’abbandono.
Una celebrazione, quella della memoria liturgica della Beata Giuseppina, fissata al 3 febbraio nella stessa settimana in cui il rione dei pescatori e dei viaggiatori di passaggio celebra la sua patrona Sant’Eulalia in una cornice di festa di popolo e di fede genuina. Non è una casuale coincidenza che, proprio in questi giorni, la Famiglia Vincenziana annuncia la nascita del “Centro Sanitario Suor Teresa Tambelli”, struttura realizzata in via della Pineta 115 a Cagliari, aperta tutti i giorni al mattino (9,30-12,30) e al pomeriggio (16-19) come supporto a tutte quelle persone che devono affrontare problemi sanitari e hanno necessità di essere sostenuti nelle scelte e nei percorsi. Una risposta immediata a qualsiasi necessità di orientamento e accompagnamento in ambito sanitario.