DIO NON HA BISOGNO DI ESSERE DIFESO, MA SOLO AMATO

L’incarnazione non è concetto per i teologi, ma è la chiave della nostra comprensione e visione del mondo.
31ma domenica Tempo Ordinario – Anno B
(4 novembre 2018) – LettureDt 6, 2-6; Eb 7, 23-28; Mc 12, 28b-34

Una delle grandi tragedie della storia umana, una tragedia che continua oggi ancora, è l’opposizione che mettono gli uomini tra Dio e l’uomo.
Molti, ancora oggi nel nostro mondo, pensano di rendere un culto a Dio quando condannano, disprezzano, umiliano, segregano o peggio ancora uccidono un altro uomo! Per loro, in nome della legge di Dio, o per proteggere ciò che chiamano i diritti di Dio, è lecito distruggere un essere umano!
Ma c’è anche l’altro aspetto di questa visione del mondo in cui i diritti dell’uomo vanno sempre contro Dio e somigliano alla presa di potere dell’uomo sul mondo. In questa seconda logica, è la volontà dell’uomo che diventa l’unica vera legge!

Questa opposizione tra legge di Dio e libertà dell’uomo ha attraversato i secoli, anche se Gesù non è mai entrato in questa prospettiva.
Per lui, l’amore di Dio e del prossimo non sono due, ma un unico comandamento! Per Gesù, non c’è opposizione tra libertà dell’uomo e amore di Dio! Per un cristiano la dignità dell’uomo non può essere negata con la pretesa di difendere Dio. Perché Dio non ha bisogno di essere difeso, ma di essere amato!

Ma da dove viene questo duplice comandamento? Queste parole di Gesù si spiegano quando si considera il contesto più largo dei vangeli. Di fronte ai farisei, uomini molto religiosi che insistevano tanto sulla legge di Dio che dimenticavano le cose elementari, Gesù si ribella! Per Gesù, l’amore dei parenti vale più di tutte le leggi umane, perché non c’è niente di Korban di fronte a una madre! Per Gesù, la sofferenza di una persona inferma da molti anni vale più che il giorno di sabato!
Per Gesù, il dolore di una madre di fronte alla sofferenza di un bambino vale più delle pretese di fare parte di un popolo eletto!

Di fronte a tutti i tipi di esclusione, di preferenze, di pretese, Gesù sottolinea sempre di più, nei vangeli, non solo la dignità di ogni persona, ma anche la fonte di questa dignità: l’immagine di Dio impressa in ognuno di noi. E questa immagine, come il suo Archetipo, è santa. Nel cristianesimo, non c’é più opposizione tra rispetto di Dio e dignità dell’uomo. Non si può pretendere di amare Dio se si lascia morire il fratello!
Questi due amori sono ormai inseparabili. E questo è la grande ricchezza della nostra fede.

Spesso, dimentichiamo questa nuova legge del Signore e torniamo nella falsa opposizione tra Dio e l’uomo. Anche noi, ci lasciamo contaminare da questa mentalità del mondo, che non viene da Dio, e che pretende opporre ciò che Dio ha unito per sempre, nella persona di Gesù, vero Dio e vero uomo!
L’incarnazione non è solo un concetto per i teologi, ma è la chiave della nostra comprensione e della nostra visione del mondo.
Con essa, sappiamo che le belle parole non valgono niente se non si incarnano nella realtà della vita. E con essa, sappiamo anche che è nella vita concreta, reale, che il Signore ci aspetta.
Il cristianesimo non è un invito a sognare il mondo, ma al contrario, a vivere ogni realtà concreta come un luogo di rivelazione, dove Dio e l’uomo sono amati e onorati! Perché Cristo ha fatto dei due una sola cosa!

Dom Guillaume trappista, cappellano Monastero Cistercense Valserena
(www.valserena.it)

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