L’ORA DI RELIGIONE CHE NON TI ASPETTI: VIENE SCELTA DA QUASI IL 90% DEGLI STUDENTI

Nonostante chiese sempre più vuote, oratori che stentano a tornare la fontana del villaggio di un tempo, crisi delle vocazioni sacerdotali e religiose, sorprendentemente ancora quasi l’89% degli studenti sceglie di frequentare l’ora di religione.
A rivelarlo è la Quarta indagine nazionale sull’insegnamento della religione cattolica in Italia presentata dal segretario generale della Cei Nunzio Galantino, che afferma:
«A trent’anni dal nuovo Concordato, l’insegnamento della religione cattolica regge bene la prova della facoltatività e gli studenti sono contenti della loro scelta, sono dati consolanti», anche perché «non si può parlare oggi di identità dell’Italia e dell’italiano, ignorando o buttando a mare tutta la tradizione e l’esperienza cristiana».

L’indagine è stata condotta in sette diocesi (Novara, Verona, Forlì, Siena, Roma, Cagliari e Acireale), su un campione di tremila docenti e oltre 20 mila studenti.
Rispetto al 1993 (quindi più di vent’anni fa) quando a scegliere l’ora di religione era il 93,5% degli studenti, c’è stato un calo, marcato soprattutto a Nord, più stabile il Sud. ma è aumentata sia la qualità dell’insegnamento che l’apprezzamento di docenti e studenti.

«Uno stato di salute soddisfacente della religione cattolica nella scuola italiana», è stato ribadito nel corso della presentazione della quarta indagine nazionale sull’Irc nel palazzo del Vicariato di Roma alla presenza dei curatori (il professor Sergio Cicatelli e don Guglielmo Malizia), con la partecipazione del segretario generale della Cei, il vescovo Nunzio Galantino.

I DOCENTI
La prima parte della ricerca è dedicata ai docenti, che indicano nella “vocazione” e nella “volontà di offrire ai giovani una formazione religiosa”, le motivazioni che li spingono a scegliere questo insegnamento. Una scelta che li porta a essere “disponibili ad essere presenti in attività formative e in ruoli di responsabilità nel contesto scolastico”, assumendo funzioni di coordinamento e di aiuto nei confronti dei propri colleghi.

GLI STUDENTI
L’indagine ha coinvolto oltre 20mila studenti – dalle elementari alle superiori – in un campione concentrato in sette diocesi (Novara, Vercelli, Forlì-Bertinoro, Siena-Colle di Val d’Elsa-Montalcino, Cagliari, Acireale e Roma). Accanto a domande motivazionali nella scelta della materia – diventato opzionale con la revisione del concordato 30 anni fa -, si è cercato di sondare il livello di conoscenza biblica e dei pilastri della fede cattolica. Ecco allora che tre studenti su quattro sanno che “la Bibbia è stata scritta da uomini ispirati da Dio” e che “i racconti biblici sono stati inizialmente trasmessi a voce”, ma solo uno su due sa che le lingue in cui la Bibbia è stata successivamente scritta sono “ebraico, aramaico e greco”. Buona la conoscenza delle prime parole della Bibbia (“In principio Dio creò il cielo e la terra”) e tra l’80 e il 90% dei campioni sondati riconosce il “senso religioso della creazione”.Il bilancio resta positivo.

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