Una proposta esclusiva, ambiziosa e di elevato profilo, che coniuga esperienza spirituale e culturale con aspetti più prettamente turistici. È stato firmato, nella sede della Curia dei Frati Minori Conventuali a Oristano, il protocollo di intesa per il riconoscimento ufficiale del Percorso francescano in Sardegna da parte dei rappresentanti della Chiesa, degli Ordini francescani, dell’assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio e degli amministratori di dieci Comuni coinvolti: Alghero, Bosa, Castelsardo, Gesturi, Laconi, Luogosanto, Oristano, Pula, Sanluri e Sassari.
La firma prelude all’inserimento del percorso nel Registro regionale dei Cammini. Contestualmente tra tutte le parti interessate al progetto èstato definito un partenariato, con capofila il sindaco di Laconi, per garantirne valorizzazione, promozione e possibile sviluppo competitivo sui mercati.
Un punto di partenza che lascia aperta la possibilità a eventuali nuove candidature di territori che nel corso della storia (e tuttora) abbiano avuto influenze e presidi francescani.
“Nell’ambito del progetto regionale ‘Turismo Identitario, Culturale e Religioso”, nonché nell’anno nazionale dei Cammini – ha affermato l’assessore Francesco Morandi nel suo intervento che ha preceduto la firma dell’intesa – formalizziamo la nascita di un percorso multiforme, con varie tappe, meno ‘fisico’ ma con una fortissima dimensione spirituale e identitaria, perfetto per un turista che intende vivere un’esperienza personale intima, vera, autentica, in un contesto naturalistico e culturale unico e in territori che considerano sacra l’accoglienza. È una proposta di turismo sostenibile ed ‘emozionale’ di grande valore e appeal – ha aggiunto l’esponente della Giunta – alternativa e, allo stesso tempo, complementare ad altri prodotti tematici, che arricchisce il pane l’offerta regionale, crea motivazioni di viaggio, diversifica nello spazio e nel tempo i flussi e consente una forte integrazione fra costa e aree interne. Il tema della sentieristica, dei cammini, dei percorsi, delle ciclovie, della mobilità sostenibile in generale – ha concluso – si inserisce perfettamente nella strategia di posizionamento del prodotto Sardegna basato sulla qualità della vita sui mercati internazionali”.
Per le dieci amministrazioni coinvolte hanno partecipato e sottoscritto l’intesa i sindaci o gli assessori competenti. In rappresentanza della Conferenza episcopale sarda l’accordo è stato siglato dal delegato sardo dell’Ordine Fabrizio Congiu, incaricato dal presidente monsignor Arrigo Miglio, mentre per i francescani hanno firmato i ministri provinciali, dei Frati minori conventuali, Salvatore Sanna e, dei Frati minori Cappuccini, Giovanni Atzori, e il Custode dei Frati minori di Sardegna Salvatore Morittu.
Nei loro interventi si sono soffermati a lungo sulla valenza spirituale e culturale del Percorso francescano in Sardegna, mettendo in luce come “gli aspetti dell’incontro personale, della crescita interiore, dell’accoglienza e, più in generale, dei valori francescani costituiscano ‘l’anima’ di un’esperienza culturale e turistica unica, ossia la visita ai luoghi diffusi sul territorio isolano dove è possibile ripercorrere le orme e la storia dell’Ordine. Una visita che non snaturerà, anzi valorizzerà il territorio”.