Il prologo, a Cagliari, è al lunedì di Passione, quello che precede la Domenica delle Palme. Nell’Oratorio di San Giacomo, cuore del rione di Villanova, le consorelle della Confraternita del SS.mo Crocifisso procedono alla vestizione della Madonna Addolorata.
Si tratta di un rito che, immutato, si rinnova da secoli. La statua settecentesca viene sistemata sull’altare maggiore dove dapprima viene “spogliata” delle sue vesti feriali quindi ricoperta con il manto azzurro sopra la tunica rossa e poi ornata con gli ex-voto fissati con gli spilli sulla stessa tunica e sul mantello.
Nell’Oratorio tutto si svolge nel massimo silenzio rotto solo dalle decine di Rosario che tutti, uomini e donne, recitano a voce bassa.
L’Addolorata chiuderà l a prima grandiosa Via crucis cittadina, al Venerdì di Passione, con le stazioni in sette chiese del centro storico nelle quali, uno alla volta, entrano le sette statue lignee del Lonis, dal Gesù nel Getsemani al Crocifisso.
Villanova è il quartiere che, rispetto agli altri antichi rioni cagliaritani, custodisce – grazie alle due Confraternite (quella della Solitudine, nella chiesa di San Giovanni e quella del Crocifisso a San Giacomo) – il deposito dei riti della Settimana santa cagliaritana.
Aperta, la domenica delle Palme, con la tradizionale benedizione dei rami d’ulivo.
Particolarmente suggestiva quella che si è svolta, nel territorio della parrocchia di Sant’Anna, nel chiostro dell’ex Convento del San Francesco di Stampace, nella via Mameli.
Dallo storico complesso, che comprendeva la chiesa, andata poi distrutta, è partita la processione che si è conclusa nella parrocchiale di via Azuni, splendidamente addobbata.
Ma sarà ancora Villanova, al Venerdì santo, a riconquistare la scena cittadina con le due processioni del Cristo morto che richiamano, ogni anno, una folla enorme dietro i grandiosi simulacri che ripropongono il dramma della Passione e Morte di Gesù.
Alessandro Porcheddu