Al via il quinto Convegno nazionale della Chiesa italiana, che dal 9 al 13 novembre si tiene a Firenze e ha come titolo “In Gesù Cristo il nuovo umanesimo“.
Quasi 3.000 i delegati (2.500 dalle diocesi, duecento i vescovi) accolti dal cardinale Giuseppe Betori, arcivescovo di Firenze, e Dario Nardella, sindaco della città.
Tra gli obiettivi di questa “settimana dei cattolici”, c’è anche quello di “ribadire la bellezza dell’unità intorno al Supremo Pastore che è il Santo Padre” ha detto il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Conferenza episcopale italiana parlando con i giornalisti.
“Il Papa non è assolutamente solo“, ha ribadito Bagnasco.
“Non ci stancheremo di denunciare potentati politici ed economico-finanziari, che perseguono propri interessi personali o di cordata a scapito del bene comune e di ogni regola etica di equità e solidarietà“.
E’ l’accusa che ha lanciato l’arcivescovo di Torino Cesare Nosiglia, presidente del Convegno ecclesiale nel suo intervento che ha aperto i lavori a Firenze.
“Una denuncia che può riguardare tutti e anche noi stessi, perché la conversione a cui richiama con forza la Parola di Dio ci sprona a rivedere e cambiare scelte e comportamenti personali e collettivi, per non cadere nel rischio che dopo aver predicato agli altri veniamo noi stessi squalificati. Non ci interessa amplificare il rumore degli scandali“, ha affermato ancora Nosiglia.
“La famiglia è senza dubbio un’area prioritaria, soggetta a tante fatiche e anche ferite: essa ha bisogno di una accoglienza e di un sostengo sia sotto il profilo spirituale che sociale, sottoposta com’è alla forte colonizzazione culturale e ideologica dominante“, è stato un altro passaggio forte di Nosiglia che ha invitato i cattolici italiani ad avere “il coraggio di andare controcorrente” e di “pensare con la propria testa“.