A CAGLIARI IL MUSEO DI FRA NICOLA: UNA “VOCE” PER FRATE SILENZIO

(foto Simona Arthemalle)

È un piccolo museo, ma grande è l’interesse che sollecita e forti le emozioni che suscita. In un’atmosfera ovattata, nel candido dedalo di celle e nicchie, cuore profondo del convento dei cappuccini in viale Fra Ignazio,

espone ciò che è appartenuto a un frate ricordato con affetto profondo e intensa devozione: Fra Nicola da Gesturi (1886-1958).

Così, la suggestione del luogo e un coinvolgente allestimento museale fanno immaginare al visitatore che gli oggetti in mostra diano voce al religioso che aveva fatto del silenzio un atto di fede e un costume di vita.

(foto Simona Arthemalle)

(foto Simona Arthemalle)

Pur dedicato a un Beato che fra non molto sarà proclamato Santo, il museo si è assegnato la missione di raccontare l’uomo. E ha scelto di farlo seguendo un percorso indicato da una vite che si distende lungo i brevi corridoi, gli stretti passaggi e le varie stanze. È una metafora francescana sulla vita e la sua conclusione terrena. All’inizio propone fresche foglie e grappoli maturi mentre alla fine – quando una teca espone i resti della cassa che custodì il corpo del frate prima del trasferimento nella chiesa – si affida al messaggio dell’autunno che spoglia ogni albero.

Ristrutturato per meritoria iniziativa di Padre Ignazio Melis, il vice postulatore nella causa di canonizzazione, il museo – visitabile tutti i pomeriggi – ha caratteristiche che ne fanno un originale sito di fede e di cultura. Di Fra Nicola conserva e mostra con un buon gioco di luci gli oggetti che gli appartennero: il saio da cappuccino, il cordone, il rosario, la bisaccia, il bastone. E lettere e documenti significativi.

In uno dei locali, sullo sfondo l’immagine della Vergine e in sei nicchie ciò che una pubblicazione definisce “piccoli segreti per diventare virtuosi”. C’è, ovviamente, l’angolo degli ex-voto. In prevalenza piccoli cuori d’oro. In un quadro è richiamato il miracolo che farà di Fra Nicola (al secolo Giovanni Medda) un santo. In un’altra stanza fa spicco, fra statue, busti in bronzo e ceramica e varie immagini, un grande dipinto (l’artista è Santina Deidda) al quale Padre Ignazio ha deciso di assegnare un ruolo primario nell’iconografia ufficiale di San Nicola.

Frate Silenzio vi è rappresentato in primo piano, sullo sfondo le rovine della chiesa di S.Anna bombardata. Sull’opera, che piace molto ai visitatori del museo, ha espresso aperto consenso il critico Mauro Dadea. “La pittrice – sostiene lo storico dell’arte che sull’opera sta preparando un ampio saggio – ha voluto esaltare la carica eroica del religioso che non volle lasciare Cagliari in macerie”. E aggiunge: “Lo stile veristico della figura principale propone un’entità reale e spirituale insieme. Sullo sfondo le figure prostrate dal dolore, simili a fantasmi, sono tratteggiate in stile impressionista con liquide pennellate di colori tenui e quasi trasparenti”.

Dunque, il museo dedicato al venerato Fra Nicola da Gesturi (con grande partecipazione di fedeli di tutta l’Isola il paese lo ha solennemente festeggiato nei giorni scorsi). Con semplicità e senza sfarzo racconta l’uomo straordinario, l’umile questuante che ringraziava sussurrando “pace e bene” e ne esalta la santità. E’ un significativo scrigno per la devozione dei credenti cagliaritani e di tutti i sardi e aspira giustamente a un posto particolare nel panorama dei beni culturali della città.

Gianni Filippini

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